sabato 10 agosto 2013

L'era del Rassicurante


Tutto quello che l’uomo crea per sè e per gli altri è così rassicurante. L’aria condizionata, i paraurti delle automobili, le serrature delle porte, i prodotti che lavano che più bianco di così non si può, i softwares facili da usare, le bombe intelligenti, i telegiornali che informano su quello che accade nel mondo, i quiz televisivi che si vincono i milioni, le università per garantirsi un lavoro futuro, le promesse d’amore eterno, i fazzolettini di carta morbidi che non irritano il naso, i film a lieto fine, la psicologia, la coca-cola light, le banche per mettere al sicuro i propri risparmi. Potremmo vederla così: a latere di tutto questo scuoter di sonaglietti per neonati, esiste l’artista, che (alle volte, se non cade nella trappola) crea per sè e per gli altri cose non rassicuranti, non facili, non immediatamente comprensibili, non glorificatrici delle piccolezze umane ma, oh! necessario antidoto al collettivo rammollimento. Cose che raccontano di un “fuori” dalle mura del nostro bunker di piccole certezze effimere. E quanto bisogno c’è di verità, oggi, per poter vivere di decisioni e non costruirsi solo una dolce culla di distrazione, nell’insopportabile attesa dell’Inevitabile.



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