La cosa più difficile è prendersi cura di sè. Lasciamo fuori dalla porta tutti i discorsi sull’autostima, sulla zona di comfort, sulla psicologia da bar, sulla manualistica di autoaiuto. Prendersi cura di sè presuppone: sapere che cosa è bene per sè, e agire in modo tale che questo avvenga. Viviamo in un mondo che ci dice continuamente che cosa è bene per noi. Ne siamo talmente intrisi, di questa bugia a scopo commerciale, che non sappiamo più scegliere un sentiero propriamente nostro, e che ci porti alla nostra meta. Fin qui niente di nuovo, vero? Ma oggi mi sento di aggiungere un’ulteriore manciata di righe. Non solo il bene per sè è diverso dalle pubblicità televisive, ma spesso anche da quello che ci immaginiamo essere. Un artista che affonda nelle profondità della propria arte a scapito della propria vita, se il risultato della sua arte è sublime, fa il “bene per sè”. Arrivare ad abdicare da ogni cosa, pur di poter portare a compimento il proprio destino: nel caso dell’arte, i prezzi da pagare sono alti. Ma sono davvero alti? Oppure, le corone di cui si cinge il capo l’uomo moderno sono solo latta e vetro, e i mantelli di porpora semplici stracci tinti? Ora capisco chi dice che l’arte è un’amante gelosa. E ti dice sempre la verità.
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