martedì 13 agosto 2013

Gli impegni


Gli “impegni”. Seguiamo un percorso etimologico, molto creativo. Da “impegnare”. Dare in pegno. Il pegno è quel qualcosa che si dà a qualcuno verso il quale si è in debito. Il Monte dei Pegni è una cosa triste. Il Pegno d’Amore è una cosa felice. Due persone si separano, ma sono im-pegnate l’una con l’altra, e quell’oggetto che passa da una mano all’altra sancisce qualcosa. Quando vedevo nei film scene del genere, di lui che parte magari per la guerra e lascia a lei qualcosa, mi sono sempre fatto delle domande. Come, un oggetto qualsiasi, all’improvviso non sia più un oggetto qualsiasi ma molto di più: il senso che gli uomini mettono nelle cose. Il bisogno che gli uomini hanno di segni tangibili, materiali, da rigirare tra le dita. Oggi, penso alla questione anche da un’altra prospettiva. Al fatto di accettare o meno un pegno. Non è una cosa banale. Se accetto un pegno, significa che riconosco il mondo all’interno del quale l’altro mi sta portando. Vedo la porta, mi è data una chiave, decido di varcarla. Credo di aver dato molte cose in pegno, nella mia vita. Cose oggi dimenticate. Mi chiedo se esista un luogo dove tutte queste cose sono raccolte, e trovano pace, raccontando di mondi possibili che poi non sono stati.



2 commenti:

  1. Quello di pegno è un concetto un po' arcaico e, se vogliamo, egoistico: l'oggetto impegnato al Banco dei Pegni può essere riscattato, preteso indietro mediante pagamento di un corrispettivo. Fra due persone dovremmo abituarci a parlare di dono, qualcosa che si offre all'altro di sé: l'altro può accoglierlo, dare ospitalità al dono, fargli casa ogni giorno. Oppure può chiuderlo in un cassetto, relegandolo già nel passato. Ma sarebbe bello se esistesse davvero una Casa dei Doni Dimenticati, dove potessero riprendere vita dando pace e contentezza a chi ne è disperatamente in cerca.

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  2. SI CONSIDERI IL COMMENTO SOPRA *CANCELLATO* DALL'UTENTE SONIA LUNA.

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