Oh, la Rivoluzione. Una parola grondante storia, da libri di scuola, che si immagina, che si contratta con la propria coscienza ponendosi l’irrisolta questione tra il prezzo da pagare per, e il risultato che si vuole ottenere per. Con le sue mille motivazioni. Un fenomeno complesso, che dipinge le sue motivazioni e magari le scrive anche su carta pergamena, e che poi è spinto da una costellazione di motivazioni personali che ondeggiano tra il più alto degli ideali e il più basso degli interessi. Oggi, una parola quasi proibita. Perchè oggi non si può più fare la Rivoluzione? Perchè la Rivoluzione ci mette in contatto con la nostra parte profonda. Ci chiede di abdicare a noi stessi in modo così severo, oppure prenderci una responsabilità per le nostre motivazioni egotiche. Forse il concetto stesso di Rivoluzione è stato creato per darle una forma precisa e rinchiudere un concetto in una pagina di storia. Ogni giorno facciamo la nostra Rivoluzione. Tutto si gioca forse sul campo di esserne consapevoli o meno. Perchè Rivoluzione è Cambiamento. E il Cambiamento si affaccia ogni istante sulle nostre vite, desideroso di essere corteggiato, crudele con chi non lo prende sul serio.
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