martedì 10 settembre 2013

A mia insaputa

Se la fisiognomica è stata confutata e abolita dalla scienza, non è capitato lo stesso nella quotidianità delle persone. Forse non si tratta proprio di fisiognomica, ma è così connessa alle persone che non si può parlare solo di stereotipo. Prendiamo come esempio i cattivi dei film. I traditori, i malvagi, i cospiratori. Lasciano sicuramente una traccia psichica negli “utenti” dei film. Posso immaginare Johnny Depp dietro ad un vetro antiproiettili, a fare i conti tutto il giorno, come cassiere in una banca? Se quel cassiere assomiglia a Depp, potrei mai dire che si tratta di una persona banalotta e anche un po’ quadrata? Il suo aspetto, correlato all’immagine che più assomiglia ad un’immagine preconcetta che ho nella mente, mi farà approcciare a lui con il pre-giudizio che sia interessante, avventuroso, o che so altro. Il pregiudizio non è solo quello che considero tale, ma soprattutto quello di cui non mi accorgo. Che agisce nella mia mente a mia insaputa. E lo stesso vale per le cose, per gli oggetti, per le parole, e magari anche per i paesaggi naturali. Che quella nube aleggiante sull’acqua sia gas nervino, non lo si direbbe mai. Ma è il mondo che mi rappresento, che ha un senso per me. E la verità dov’è?



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