martedì 30 settembre 2014
lunedì 29 settembre 2014
martedì 23 settembre 2014
lunedì 22 settembre 2014
Il dispositivo che desidera essere usato - 100thousandpoetsforchange
IL DISPOSITIVO CHE DESIDERA ESSERE USATO
L’uomo costruisce dispositivi desiderosi di essere usati.
“Premi i miei tasti, ed io farò comparire lettere per te”.
“Gira la chiave, ed io farò scattare per te la serratura”.
“Accosta l’orecchio all’auricolare, ed io ti farò sentire la musica che hai scelto.”
Il dispositivo desidera, ed è in attesa di essere usato.
L’uomo costruisce dispositivi che lo desiderano, che gli conferiscono un ruolo:
quello di attivatore, di elemento necessario affinchè il dispositivo stesso funzioni.
C’è compiaciuta indulgenza nel soddisfare il bisogno del dispositivo.
Ciascuno di noi ha fatto esperienza della rabbia, quando il dispositivo non funziona.
Quando non desidera essere usato, quando non risponde al nostro comando.
Quando non riconosce il nostro ruolo predominante di attivatore.
L’uomo forse teme l’automa indipendente perchè non ha bisogno del suo creatore.
L’uomo crea dispositivi che desiderano la presenza dell’uomo.
Vuole sentirsi desiderato dal dispositivo.
E’ catartico liberarsi della necessità di avere un ruolo in questa relazione morbosa.
Abdicare al proprio ruolo di attivatore, e ingannare il dispositivo e il suo bisogno.
Come raggiungerci: https://goo.gl/maps/VLfDz
Link all'evento globale: http://on.fb.me/1yiwIjI
L’uomo costruisce dispositivi desiderosi di essere usati.
“Premi i miei tasti, ed io farò comparire lettere per te”.
“Gira la chiave, ed io farò scattare per te la serratura”.
“Accosta l’orecchio all’auricolare, ed io ti farò sentire la musica che hai scelto.”
Il dispositivo desidera, ed è in attesa di essere usato.
L’uomo costruisce dispositivi che lo desiderano, che gli conferiscono un ruolo:
quello di attivatore, di elemento necessario affinchè il dispositivo stesso funzioni.
C’è compiaciuta indulgenza nel soddisfare il bisogno del dispositivo.
Ciascuno di noi ha fatto esperienza della rabbia, quando il dispositivo non funziona.
Quando non desidera essere usato, quando non risponde al nostro comando.
Quando non riconosce il nostro ruolo predominante di attivatore.
L’uomo forse teme l’automa indipendente perchè non ha bisogno del suo creatore.
L’uomo crea dispositivi che desiderano la presenza dell’uomo.
Vuole sentirsi desiderato dal dispositivo.
E’ catartico liberarsi della necessità di avere un ruolo in questa relazione morbosa.
Abdicare al proprio ruolo di attivatore, e ingannare il dispositivo e il suo bisogno.
Come raggiungerci: https://goo.gl/maps/VLfDz
Link all'evento globale: http://on.fb.me/1yiwIjI
giovedì 18 settembre 2014
Premi Ig Nobel 2014
What is Improbable Research? From the home page of the official site:
Improbable research is research that makes people laugh and then think.
Improbable Research is the name of our organization.
We collect (and sometimes conduct) improbable research.
We publish a magazine called the Annals of Improbable Research,
and we administer the Ig Nobel Prizes.
Ig Nobel Prizes http://www.improbable.com/ig/
The 2014 Ig Nobel Prize Winners:
PHYSICS: Kiyoshi Mabuchi, of Kitasato University, Japan, and colleagues, for measuring the amount of friction between a shoe and a banana skin, and between a banana skin and the floor, when a person steps on a banana skin that's on the floor.
NEUROSCIENCE: Kang Lee, of the University of Toronto, Canada, and colleagues for trying to understand what happens in the brains of people who see the face of Jesus in a piece of toast.
PSYCHOLOGY: Peter Jonason, of the University of Western Sydney, Australia, and colleagues for amassing evidence that people who habitually stay up late are, on average, more self-admiring, more manipulative, and more psychopathic than people who habitually arise early in the morning.
PUBLIC HEALTH: Jaroslav Flegr, of Charles University, Czech Republic, and colleagues for investigating whether it is mentally hazardous for a human being to own a cat.
BIOLOGY: Vlastimil Hart, of the Czech University of Life Sciences, and colleagues for carefully documenting that when dogs defecate and urinate, they prefer to align their body axis with Earth's north-south geomagnetic field lines.
ART: Marina de Tommaso, of the University of Bari, Italy, and colleagues for measuring the relative pain people suffer while looking at an ugly painting, rather than a pretty painting, while being shot [in the hand] by a powerful laser beam.
ECONOMICS: The Italian government's National Institute of Statistics, for proudly taking the lead in fulfilling the European Union mandate for each country to increase the official size of its national economy by including revenues from prostitution, illegal drug sales, smuggling, and all other unlawful financial transactions between willing participants.
MEDICINE: Ian Humphreys, of Michigan State University, US, and colleagues, for treating "uncontrollable" nosebleeds, using the method of nasal-packing-with-strips-of-cured-pork.
ARCTIC SCIENCE: Eigil Reimers, of the University of Oslo, Norway, and colleagues, for testing how reindeer react to seeing humans who are disguised as polar bears.
NUTRITION: Raquel Rubio, of IRTA, Spain, and colleagues, for their study titled "Characterization of Lactic Acid Bacteria Isolated from Infant Faeces as Potential Probiotic Starter Cultures for Fermented Sausages."
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Kitasato University,
University of Toronto
martedì 16 settembre 2014
lunedì 15 settembre 2014
sabato 13 settembre 2014
Corpocentrico - Grimaco Movimenti Umani starts October 02, 2014 at 09:00PM
Ideazione e regia: Elena Pisu Luci e scene: Andrea Sancio Sangiorgi Immagini: Daniela Bramanti Sound design: Gianni Ricciardi Illustrazioni: Alberto Valente Danza e sguardo antropologico sulla ricerca: Ambra Zambernardi In collaborazione con Officine Caos http://ift.tt/1sHe28G
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Se lo butti te lo suono - Massimo Serra starts September 21, 2014 at 05:00PM
Di e con Massimo Serra Tutto ciò che si butta può essere riutilizzato per scopi diversi. Massimo Serra ricicla plastica, legno ferro e oggetti di uso comune in tutte le case dando loro nuova vita, costruendone strumenti musicali a percussione, a corde e a fiato. Ne nascono spettacoli sempre diversi e sempre divertenti, adatti sia ai grandi che ai bambini, per imparare a costruire strumenti con utensili casalinghi. Formatosi con maestri di fama internazionale come Gary Burtin, Massimo Serra è dal 1992 batterista della Treves Blues Band, con la quale partecipa a moltissimi festival in Italia e in Europa al fianco di Fabio Treves.
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Lisiri p-brane - Riccardo Muroni (SS) starts September 18, 2014
spazio espositivo h 20.30 Esposizione a cura di BI-BOx Art Space (Bi) via Italia 39, Biella Lisiri: the human being as icon ... countless times, probably equal but dissimilar to the same, looking for a "like" to pamper your self-confidence. To search for an acceptable position in the chaos .. and / or reliable... to shout in agreement with the rest, his presence in a infinite of presences... I am! I exist! I, too, within a structure without sizes that continuously collapses on itself again and again. The time, with vertical axis marked by images that last a infinitesimal grains that appear and disappear ... like a subliminal content. I participate! Also I am! And as you I want to be a soul granular n times icons between what I believe to be and what I would be! The ego gadgets, the human being versatile, the human being presumable! Sardinia (IT) 07 '34 " Story and Screenplay: Richard Muroni Director of Photography: Antonio Muroni Performers: Valentina Casabianca Sound designer: Riccardo Muroni http://ift.tt/1BACY4x
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venerdì 5 settembre 2014
Voce del verbo fotografare - Cambiano come Montmartre starts September 20, 2014
Mostra fotografica di Vincenzo Bruno e Luca Drago: "Voce del verbo fotografare", via Onorio Morro 2, Casa del Peso, primo piano, dalle 9 fino a fine manifestazione
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Il Gioco del Mondo scende in strada... starts September 11, 2014 at 06:00PM
11 settembre 2014 dalle ore 18 Galleria Umberto I via della Basilica Torino Inaugurazione del sito Il Gioco del Mondo Il web scende in strada e incontra i suoi lettori per parlare dell’11 settembre cileno, per disegnare colorare e giocare coi bambini, per pronunciare e ascoltare le parole di Julio Cortázar, per cullarsi nella musica, per stare in compagnia di chi normalmente si incontra soltanto sul web, per giocare al mondo.. Qual è il programma della serata? La serata comincerà in realtà nel tardo pomeriggio, e vedrà protagonisti i bambini. Alle ore 17:30 ci sarà un’accoglienza tutta per loro a base di… pane e Nutella (vietato intrufolarsi o dissimulare un’età che non è più la propria, intesi?…) Alle ore 18, guidati da Eduardo Carrasco, artista muralista cileno, una quindicina di bambini cominceranno a disegnare sul retro di vecchi manifesti, per lavorare di fantasia e imparare il riutilizzo dei materiali. Fra le ore 19:30 e le 20 cominceranno ad arrivare gli adulti (che non significa che i bambini se ne debbano andare..) e verranno accolti a suon di vino e un braccialetto rosso a testa, che è un po’ il simbolo del Gioco del Mondo (vedrete perché). Per chi nell’arco dell’intera serata vorrà bere e/o mangiare (dolce o salato… o entrambe le cose), potrà farlo presso il bancone e i tavoli di Ingrosso Minuto, il bel locale che ci appoggia in questa occasione e che sta all’ingresso della Galleria Umberto I, e che non potrete non vedere! Alle ore 20 Eduardo Carrasco ci racconterà la sua vicenda personale in quell’11 settembre del 1973 a Santiago del Cile, la sua città Natale, e il percorso che lo portò in Italia. Alle ore 20:30 Paolo Hutter, giornalista oggi al Fatto Quotidiano, ci racconterà di quello stesso giorno del 1973 da reporter capitato per caso a Santiago del Cile proprio quando la Storia accadeva in tutta la sua furia. Alle ore 21:15 circa la McMusa (Marta Ciccolari Micaldi), giornalista e scrittrice freelance, ci parlerà per 5/10 minuti di legami fra letteratura del Nord America e Sud America. E avrà con sé la sua valigia di meraviglie libresche! Attorno alle ore 21:30 vi parleremo per qualche minuto di un libro interessante e molto importante: La lunga notte, di Sofia Gallo (Ed. Lapis). Il testo è un romanzo su quei giorni cileni del 1973 scritto per i ragazzi. Un libro emozionante che racconta ai più piccoli che cosa significa la cancellazione improvvisa della democrazia, e ricorda… di non dimenticare. Sarà con noi l’autrice. Attorno alle 21:45 sarà la volta di Mariella Fabbris, attrice del Teatro Settimo, che ci proporrà sue interpretazioni di alcune pagine de Il gioco del mondo, di Julio Cortázar. Chi sono, e di cosa si occupano i nostri ospiti? -Eduardo Carrasco- Eduardo “Mono” Carrasco, nome clandestino e provvisorio, cui vero nome è Héctor Carrasco, (Santiago del Cile, 1954), grafico, muralista, promotore culturale, conoscitore delle tecniche di stampa e della comunicazione, fondatore della Brigada Ramona Parra (gruppo muralista cileno), vive e lavora in Italia dal 1974, anno in cui è arrivato dal suo paese come rifugiato politico, dopo l’avvento della dittatura di Augusto Pinochet. Nel 1971 in un quartiere popolare di Santiago dipinge, con il famoso artista Roberto Sebastian Matta, un’importante opera murale, coperta più volte negli anni dalla dittatura, oggi restaurata e resa Patrimonio Culturale del paese. In Italia e in Europa dipinge centinaia di murales: nelle piazze, sui muri delle città, nei teatri, nelle scuole e nelle palestre di grandi e piccoli paesi. Ha creato numerosi gruppi di pittura collettiva con i giovani, in diverse città, realizzando opere che oggi rimangono come testimonianza visiva del suo percorso nell’arte popolare collettiva della pittura murale. Operatore culturale, curatore di mostre tematiche e realizzatore di progetti per grandi eventi come, spettacoli, grandi concerti, fiere di settore e mostre multimediali, nel Luglio del 2004 l’Ambasciata del Cile a Roma gli conferisce la Medaglia Pablo Neruda, onorificenza governativa promossa dalla Fundación Pablo Neruda. Rappresentante in Italia del gruppo musicale Inti Illimani Histórico. Libri pubblicati: Il ragazzo che colorava i muri, Edizioni Punto Rosso, Milano, 1998; Il sogno dipinto, Hobby&Works, 2003; Cile, 11 settembre, 2003. Franco Angeli Editore, Milano; “Inti_ Illimani, Storia e mito, Ricordi di un muralista” Il Margine, Trento, 2010. -Paolo Hutter- Giornalista, ambientalista, ex amministratore comunale, gay dichiarato. Nato a Torino, dove giovanissimo sono stato coinvolto nei movimenti del ’68, son poi diventato adulto a Milano (partecipavo a Lotta Continua). Le mie velleità giornalistiche hanno avuto due grosse spinte o battesimi del fuoco: il colpo di stato in Cile, in cui sono stato coinvolto e arrestato dai militari, e di cui ho scritto più volte. E la nascita delle radio libere di informazione in cui mi sono tuffato nel ’75, abbandonando il quotidiano Lotta Continua che mi stava stretto. A Radio Popolare di Milano ho fatto di tutto – anche il corrispondente dalle rivoluzioni democratiche dell’Est – e ci ho lavorato stabilmente fino al ’98. Al Consiglio comunale di Milano sono stato eletto nel 1985 e confermato fino al 1997. Ho diretto, nella sua breve vita, il settimanale Erba dei Verdi. Nel settembre ’99 son stato chiamato a fare l’assessore all’ambiente a Torino per l’ultima fase della seconda giunta Castellani. Dal 2002 faccio e dirigo il notiziario online Ecodallecitta.it, specializzato in ambiente urbano. Son tornato più volte in Cile, per giornalismo. Da esterno precario collaboro con varie testate (articoli su Paolohutter.eu). -McMusa- Libera professionista nel campo dell’editoria, in qualità di editor, giornalista e consulente per alcune case editrici nazionali, Marta Ciccolari Micaldi è specializzata in cultura e letteratura contemporanea nordamericana, campo di studio che ha avuto modo di insegnare all’Università di Torino in qualità di cultrice della materia, nonché di approfondire durante due anni di master in American Studies presso la facoltà di Lingue e Letterature Straniere della stessa università e un anno di ricerca presso il JFK Institut di Berlino. Nella primavera del 2013, di ritorno da un soggiorno di dieci settimane negli Stati Uniti, ha inaugurato un blog di esplorazione del costume e della cultura statunitense (www.lamcmusa.com), con un focus particolare sul romanzo contemporaneo e i concetti sempre vivi, sempre intrecciati e sempre affascinanti di sogno americano e on the road. -Sofia Gallo- Vive e lavora a Torino; laureata in Lettere e specializzata in Critica Storica, si è sempre occupata di storia e di letteratura. Insegnante e consulente editoriale, dal 1992 ha iniziato a cimentarsi con la scrittura per l’infanzia, prima come gioco, oggi come lavoro che la occupa interamente. È autrice di numerosi racconti e romanzi per ragazzi (pubblicati da Gallucci, Giunti, Rizzoli, Sinnos, San Paolo, EDT-Giralangolo, Fatatrac, Nuove Edizioni Romane), alcuni dei quali sono stati tradotti in cinese, arabo, coreano, spagnolo, francese e polacco e hanno ottenuto vari riconoscimenti e premi. Nei suoi libri, ricchi di suggestioni tratte dai suoi lunghi viaggi e soggiorni in giro per il mondo, particolare attenzione è dedicata all’intercultura, alle problematiche giovanili e alla storia, come ne La lunga notte edito da Lapis edizioni di Roma. Per saperne di più visitate il sito www.sofiagallo.it -Mariella Fabbris- Attrice , autrice , tra i fondatori Teatro Settimo 1978-2000 Realizza progetti teatrali, cura laboratori a cui partecipano persone delle diverse fasce d’età finalizzati all’approfondimento delle relazioni interpersonali, in una ricerca tra biografie e conoscenza del territorio,verso la salvaguardia dei luoghi e della loro memoria, attraverso originali forme di narrazione- “per un teatro della memoria”- Attualmente realizza eventi teatrali all’interno della Scuola, Biblioteca Archimede – Fondazione ECM Città di Settimo. Conduce corsi di teatro al GarybaldiTeatro/Santibriganti a Settimo Torinese, rivolti ai piccoli, ai giovani e agli anziani. Progetti per la Provincia e
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Tutta la guerra che ci attraversa
TUTTA LA
GUERRA CHE CI ATTRAVERSA
e di cui
non ci rendiamo conto
Infobesity: 1 - The relentless feast of
online information, typically through search engines (i.e. Google, Wikipedia,
etc.); 2 - The never ending onslaught of information, data, facts and figures
& related content that the internet produces means we are all become
infobese.
E’ un argomento – ma prima ancora di essere un
argomento, è un fatto – che molti considereranno distante dalla vita quotidiana,
nonostante (e proprio a causa del fatto che) ciascuno di noi ne sia fisicamente
attraversato, anche se non se ne rende conto; questione di percezione mancata.
Questo attraversamento, per quanto ne sappiamo, è senza conseguenze, come
quello dei neutrini provenienti dallo spazio (un muro in piombo spesso un anno
luce bloccherebbe la metà dei neutrini che lo attraversano). Siamo esposti a
forze che non sappiamo, e che fortunatamente non hanno effetti su quella che
noi definiamo vita.
Sto scrivendo delle SW, delle shortwaves ovvero delle
onde corte, che coprono lo spettro di frequenza tra i 3 e i 30 megahertz. Quelle
usate dai radioamatori, quelle del linguaggio CB, delle comunicazioni
aeronautiche a lunga distanza, del Codice Morse. Ogni istante, H24 per
scriverlo alla moda, ciascuno di noi è attraversato da onde elettromagnetiche:
provenienti da satelliti che trasmettono informazioni meteorologiche, sistemi
di puntamento gprs, corpi celesti a migliaia di anni luce. E, tra le altre,
trasmissioni militari in codice. Tutte cose che non hanno effetti immediati
sulla nostra esistenza a livello di mezzo con cui si propaga l’informazione; ma
la cui informazione finale (conoscerla o meno) ha conseguenze sul nostro
destino: sapere o meno del maltempo in anticipo, sapere o meno di un
bombardamento in anticipo.
Alcune sezioni dello spettro delle radiofrequenze
sono riservate a certi tipi di trasmissioni, altre sono libere; fin qui, niente
di particolarmente emozionante. Chi detiene il potere si attribuisce il diritto
di sfruttare il fenomeno fisico delle frequenze per il bene comune. E’ una
questione politica: i cittadini votano un governo, il governo si appropria di
certe radiofrequenze perchè devono essere di pubblica utilità e non solo
nell’interesse di pochi (che il governo faccia l’interesse di tutti e non di
pochi è un’affermazione da verificare, ma ci porta fuori argomento).
Se non fosse che a volte qualcuno trasmette
illegalmente messaggi cifrati. Per semplificare le cose chiameremo questo
qualcuno: Emittente Misterioso, cioè EM. Gli Emittenti Misteriosi, gli EM,
inviano sulle shortwaves messaggi in codice di diversi tipi: vocali, nel caso
delle famose Number Stations (al centro, tra l’altro di una puntata della serie
tv Fringe), oppure in forma di polytones, sequenze di suoni. A chiunque (con un
apparecchio CB oppure collegandosi ai radiotelescopi che mettono a disposizione
di chi abbia una connessione internet le shortwaves captate) può capitare di
imbattersi in questo genere particolare di trasmissioni. Che cosa sono? Che
cosa vogliono dire? Mistero.
Ad oggi, molti studiosi di crittologia affermano che
si tratti di comunicazioni che i servizi segreti dei vari paesi inviano ai
propri agenti in incognito in territorio nemico. Oppure, che siano ribelli,
guerriglieri oppure terroristi che si scambiano informazioni. La particolarità
delle comunicazioni cifrate sulle shortwaves è proprio questa: sono captabili
da chiunque, ma solo chi ha la chiave per decifrarle può venirne a capo; si
tratta di comunicazioni tra le più sicure in assoluto; riuscire a decriptarle
fa passare notti insonni a decine di appassionati che si occupano di cifratura
e codice, dagli amatoriali, ai docenti universitari, fino alle associazioni che
vogliono raccogliere l’eredità della questione “Enigma”, in riferimento al
codice Enigma della Seconda Guerra Mondiale:
“I servizi segreti polacchi riuscirono
così a decifrare Enigma, grazie sia ad una debolezza del sistema cifrante, sia
ad una regola imposta per l'uso della macchina da parte dell'Ufficio tedesco
preposto. L'intelligence polacco, guidato dal matematico Marian Rejewski,
progettò una macchina apposita chiamata Bomba, per simulare il funzionamento di
una macchina Enigma ed ottenere da un messaggio cifrato, con tentativi
sistematicamente reiterati, le chiavi di regolazione della macchina che aveva
eseguito la cifratura e quindi poterlo decifrare a sua volta. I tedeschi però
cambiarono il funzionamento di Enigma introducendo un insieme di cinque rotori,
dei quali ne venivano usati sempre solo tre ma diversi ogni giorno: questo
moltiplicava per sessanta le combinazioni possibili e la Bomba polacca non
poteva affrontare un tale incremento di complessità. Alla vigilia
dell'invasione della Polonia, nel 1939, il progetto venne trasferito agli inglesi,
i quali organizzarono un'attività di intercettazione e decifrazione su vasta
scala delle comunicazioni radio tedesche a Bletchley Park e, con l'aiuto di
grandi matematici come Alan Turing, riprogettarono la Bomba e idearono diversi
metodi per forzare le chiavi di codifica tedesche, che davano come prodotto il
testo in chiaro, noto con il nome in codice Ultra. I servizi d'intelligence
militari tedeschi Abwehr utilizzarono un particolare modello,
l'"Enigma-G". Nel 1944, un'ulteriore evoluzione della Bomba portò
all'introduzione dell'elaboratore Colossus. Per la Marina tedesca venne messa a
punto una versione particolare di Enigma, che impiegava quattro rotori cifranti
presi da un set di otto (quelli delle Enigma terrestri più tre nuovi rotori
esclusivi per la marina) e poteva usare due diversi riflettori a scelta, per
aumentare ancora il numero di combinazioni disponibili. Nel maggio del 1941 la
marina inglese riuscì a mettere le mani su un apparato Enigma intatto e sui
documenti di cifratura, catturando un sommergibile tedesco durante un attacco
da parte di quest'ultimo ad un convoglio alleato. Questa operazione è
conosciuta col nome di Primrose.”
In occasione di guerre, di disordini e di
rivoluzioni, come sta accadendo proprio ora in Ucraina e in Siria, le
trasmissioni in codice sulle shortwaves si moltiplicano: difficili da
localizzare, perchè si propagano in fretta nell’aria senza risentire di
eventuali ostacoli, arrivano da una parte all’altra del pianeta molto
facilmente, riflettendosi verso la superficie terrestre grazie agli strati
ionizzati nell’atmosfera. Dunque, è molto arduo riuscire a triangolare il segnale
per capire dove sia il luogo da cui un EM, un Emittente Misterioso, stia
trasmettendo; e assolutamente impossibile sapere dove si trovi il RL, il
Ricevente Legittimo. Tra EM e RL ci sono tutti gli altri: quelli che ascoltano
le frequenze, ma non sanno di che cosa si tratta: gli Altri Ascoltatori, AA.
Se un AA capta una trasmissione cifrata
tra un EM e un RL, si trova di fronte ad un dilemma interessante. Dipende “da
che parte sta”: se traduce una comunicazione cifrata di un gruppo di terroristi
che sta girando informazioni ai propri agenti per un attentato, può salvare
delle vite; se incappa in un codice militare che sta coordinando azioni sul
campo, per porre fine ad un conflitto armato tra nazioni, potrebbe preferire
non divulgare queste informazioni.
Quando un AA capta un codice sulle
shortwaves, non sa chi lo stia trasmettendo, non sa per chi sia, non sa che
cosa significhi: solo la sua decifrazione lo pone di fronte alla necessità di
prendere una posizione rispetto ad esso. Nel momento in cui la prima sequenza
di suoni, trasposti in numeri, diventa una parola di senso compiuto, tutto
cambia: AA sta decifrando se stesso, la sua posizione rispetto alla situazione
che si delinea di fronte a lui. Inoltre, consideriamo anche la possibilità che
AA decifri in modo erroneo il codice: prenderà una posizione rispetto a fatti
mal interpretati, ma coerente con quello che crede di aver tradotto.
Decifrare un codice richiede tempo, gli
strumenti adatti, e attenzione. La percezione selettiva ci aiuta a muoverci in
una selva di informazioni che ci bombardano ogni giorno dai più svariati EM:
Emittenti Misteriosi, perchè spesso crediamo di sapere chi sta “producendo”
informazione, ma non lo sappiamo davvero. La percezione selettiva, in modo
inconscio, dirige la nostra attenzione sugli aspetti che “ci servono”
maggiormente di altri: quelli che incontrano il nostro interesse, quelli che
pensiamo di poter sfruttare a nostro vantaggio. Sempre che la nostra percezione
selettiva funzioni correttamente.
Viceversa, noi stessi “produciamo”
informazione, più o meno in buona fede: che può essere interpretata per quello
che avevamo intenzione di dire, ma anche per quello che non sappiamo di aver
detto. Scatto una fotografia, la metto in Rete: vorrei far vedere a tutti i
miei amici il bel sole di oggi. Qualcuno che non è nella cerchia delle mie
conoscenze vede questa foto, e decifra un altro messaggio: dove mi trovo in
quel momento, oppure chi è con me, se ci sono persone nella fotografia.
Produciamo più informazione di quella che pensiamo.
La quantità di dati prodotta ogni giorno
ha numeri da capogiro. Ogni giorno, vengono caricate su Facebook più di
200.000.000 (200 milioni) di fotografie; ogni mese, su Youtube vengono viste
6.000.000.000 (6 miliardi) di ore di video; ne vengono caricate circa 100 al
minuto. Twitter, nel mese di ottobre 2013, aveva attivi 232.000.000 (232
milioni) di utenti attivi. Nel 2005 gli esseri umani hanno messo in Rete
150.000.000.000 gigabites (150 exabytes); attualmente abbiamo superato di gran
lunga i 1.500 exabytes. E questo è un assaggio della sfera pubblica; se consideriamo
le informazioni video raccolte dai droni americani in Afghanistan solo
nell’anno 2009, servirebbero 24 anni per essere visionate integralmente.
Ho avuto modo di registrare messaggi in
codice sulle shortwaves, come si può vedere in questo video
Non ho intenzione di decifrare il codice
dell’EM, nè avrei le competenze necessarie per farlo; piuttosto, userò i suoni
dei polytones ascoltati in tempo reale e registrati, trasposti in sequenze
numeriche e quindi in colori, per comporre immagini. Il messaggio iniziale è
ancora lì, di fronte ai nostri occhi, sepolto nel criptato; ci parla in una
lingua che non conosciamo, e ci ricorda che senza reale conoscenza non abbiamo
posizione nei suoi confronti, non facciamo nessuna differenza, nè faremo pesare
l’ago della bilancia da una parte piuttosto che dall’altra; non siamo altro che
testimoni di qualcosa che si svolge altrove, che ci coinvolge, ci tocca di
persona, senza che possiamo reagire.
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